A 150 anni dalla nascita: musicare Gabriele D’Annunzio al Premio Lunezia Nuove Proposte 2013.
Oltre a Band, Cantautori/Autori e Autori di Testo, "MUSICARE I
POETI" è la nuova sezione del Lunezia Nuove Proposte nata nel 2009 e diretta dal critico musicale Paolo Talanca.
Gli autori che vorranno iscriversi in questa categoria dovranno
musicare le prime tre strofe della poesia Aprile di Gabriele D’Annunzio (dal "Poema paradisiaco", 1893).
Le modalità di partecipazione sono le medesime della categoria
cantautori (vedi link come partecipare – Nuove Proposte), così come la
quota di partecipazione (32 €). L’impegno è quello che la musica
abbinata a questa poesia dovrà essere rigorosamente inedita. Sarà
altresì sufficiente l’invio di un (1) brano, quindi non di due brani
come per la tradizionale categoria cantautori.
Per quanto riguarda l’esecuzione l’autore potrà avvalersi della
propria voce o di quella di altro interprete, basta che lo renda noto
nella scheda di partecipazione.
Tra le opere pervenute una (1) verrà scelta, dalla redazione
Musical-Letteraria, per partecipare alla serata finale del Premio
Lunezia Big, prevista il 22 Luglio 2013 a Marina di Carrara (MS) .
Tutti avranno comunque diritto ad una analisi della propria opera
(così come per la categoria cantautori/band e autori di testo ).
Anche le iscrizioni a questa sezione sono aperte sino al 18 Giugno .
É concesso ripetere versi o passi della poesia, anche come
ritornelli, o aggiungere sillabe “di appoggio”. Mettere in musica la
poesia comprendendone l’essenza, rispettandone il più possibile la
forma. Questa è la sfida.
Per eventuali chiarimenti info: 0187 708181 – 0187 712567 – 347 3065739 – 339 6882301.
Responsabile artistico: Paolo Talanca.
APRILE
(Gabriele D’Annunzio)
(Gabriele D’Annunzio)
Socchiusa è la finestra, sul giardino.
Un’ora passa lenta, sonnolenta.
Ed ella, ch’era attenta, s’addormenta
a quella voce che già si lamenta,
che si lamenta in fondo a quel giardino.
Un’ora passa lenta, sonnolenta.
Ed ella, ch’era attenta, s’addormenta
a quella voce che già si lamenta,
che si lamenta in fondo a quel giardino.
Non è che voce d’acque su la pietra:
e quante volte, quante volte udita!
Quell’amore e quell’ora in quella vita
s’affondan come ne l’onda infinita
stretti insieme il cadavere e la pietra.
e quante volte, quante volte udita!
Quell’amore e quell’ora in quella vita
s’affondan come ne l’onda infinita
stretti insieme il cadavere e la pietra.
Ella stende l’angoscia sua nel sonno.
L’angoscia è forte, e il sonno è così lieve!
(Par la luce d’april quasi una neve
che sia tiepida.) Ed ella certo deve
soffrire, vagamente, anche nel sonno.
L’angoscia è forte, e il sonno è così lieve!
(Par la luce d’april quasi una neve
che sia tiepida.) Ed ella certo deve
soffrire, vagamente, anche nel sonno.